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- Traumi infantili alterano l'espressione genica, studio su rivista Molecular Psychiatry.
- Ricerca finlandese analizza liquido seminale di uomini tra 30 e 40 anni.
- Studio su 4.000 famiglie del progetto FinnBrain Birth Cohort.
- Stress infantile valutato con la Trauma and Distress Scale (TADS).
- Identificato microRNA hsa-mir-34c-5p, alterato in infanzie traumatiche.
L’eredità epigenetica dei traumi infantili: uno sguardo approfondito
La scienza sta esplorando nuove aree nella comprensione di come l’ereditarietà funzioni, spingendosi oltre la mera sequenza del DNA. Recenti studi dimostrano che le esperienze traumatiche vissute durante l’infanzia possono lasciare una traccia biologica concreta, alterando l’espressione dei geni nelle generazioni a venire. Questa scoperta, resa pubblica sulla rivista Molecular Psychiatry, fa luce su come lo stress infantile possa rimodellare i segnali epigenetici negli spermatozoi, aprendo scenari inesplorati riguardo alla trasmissione biologica di esperienze traumatiche.
Un gruppo di ricercatori dell’università di Turku, in Finlandia, ha analizzato il liquido seminale di uomini tra i 30 e i 40 anni, concentrandosi su due tipologie di segnali epigenetici: la metilazione del DNA e gli RNA non codificanti.
Questi segnali agiscono come interruttori a livello molecolare, controllando l’attività dei geni senza alterarne la sequenza del DNA.
La ricerca, parte del progetto FinnBrain Birth Cohort, che coinvolge più di 4.000 famiglie, mira a studiare come fattori ambientali e predisposizioni genetiche influenzino lo sviluppo dei bambini.
Per valutare l’effetto dello stress durante l’infanzia, i ricercatori hanno utilizzato la Trauma and Distress Scale (TADS), un questionario standardizzato che valuta la presenza di maltrattamenti fisici, emotivi o sessuali, nonché episodi di abbandono durante l’età dello sviluppo.
I risultati sono stati divisi in due gruppi: stress limitato (0-10 punti) e stress elevato (oltre 39 punti).
L’analisi ha rivelato differenze significative nel profilo epigenetico degli spermatozoi tra i due gruppi, anche dopo aver considerato fattori come l’abitudine al fumo o il consumo di bevande alcoliche.

Il ruolo dei microRNA e la metilazione del DNA
La scoperta di un piccolo RNA non codificante, chiamato hsa-mir-34c-5p, la cui espressione è risultata modificata negli uomini con un’infanzia più traumatica, rappresenta un dato di notevole importanza.
È noto che questa molecola è implicata nello sviluppo cerebrale precoce nei roditori.
In aggiunta a ciò, i ricercatori hanno riscontrato delle alterazioni nella metilazione del DNA in prossimità di due geni, CRTC1 e GBX2, entrambi correlati allo sviluppo del cervello.
È importante evidenziare che, ad oggi, la trasmissione di queste alterazioni epigenetiche alla prole è stata dimostrata solo in modelli animali.
Rimane ancora da accertare se queste modifiche abbiano effetti positivi, negativi o trascurabili sulla salute della progenie.
Prospettive e cautele
Il numero limitato di partecipanti allo studio e la presenza di elementi variabili come l’età e le abitudini alimentari dei soggetti suggeriscono la necessità di ulteriori approfondimenti, in particolare coinvolgendo un campione più ampio; tuttavia, i risultati promettenti invitano alla cautela.
Tuttavia, questa ricerca apre nuove prospettive nella comprensione di come le esperienze traumatiche possano esercitare un’influenza non solo su chi le subisce direttamente, ma potenzialmente anche sui discendenti.
La comprensione del passaggio ereditario attraverso i geni e il DNA ha rappresentato una delle pietre miliari della nostra comprensione della biologia.
Al momento, stiamo portando avanti ricerche che pongono in discussione l’esaustività delle nostre attuali conoscenze.
Anche se è troppo presto per arrivare a conclusioni certe, questa ricerca potrebbe preparare il terreno per nuove strategie di prevenzione e cura.
La possibilità di individuare e, potenzialmente, intervenire su questi indicatori epigenetici potrebbe un giorno contribuire a ridurre l’impatto transgenerazionale dei traumi infantili.
Verso un futuro di resilienza: implicazioni per la salute mentale
La scoperta che i traumi infantili possono lasciare un’impronta epigenetica trasmissibile apre nuove prospettive per la prevenzione e il trattamento dei disturbi mentali. Comprendere i meccanismi attraverso i quali lo stress precoce influenza l’espressione genica può portare allo sviluppo di interventi mirati per mitigare l’impatto transgenerazionale dei traumi.
È fondamentale che gli specialisti della salute mentale indaghino sugli eventi traumatici accaduti nella vita dei pazienti, poiché questi eventi possono avere un impatto significativo sulla loro salute mentale e sul benessere delle generazioni future. La possibilità di identificare e potenzialmente intervenire su questi marcatori epigenetici potrebbe un giorno aiutare a mitigare l’impatto transgenerazionale dei traumi infantili, aprendo la strada a un futuro di maggiore resilienza e benessere per tutti.
Amici, riflettiamo un attimo. Sappiamo che i traumi infantili possono avere effetti devastanti sulla salute mentale, ma la scoperta che questi traumi possono essere trasmessi epigeneticamente è un campanello d’allarme. Una nozione base di psicologia cognitiva ci dice che le nostre esperienze plasmano il nostro modo di pensare e di percepire il mondo. Una nozione più avanzata ci rivela che queste esperienze possono addirittura modificare il nostro DNA, influenzando le generazioni future.
Questo significa che abbiamo una responsabilità ancora maggiore nel proteggere i bambini dai traumi e nel fornire loro il supporto necessario per superarli. Dobbiamo creare un ambiente in cui i bambini si sentano sicuri, amati e supportati, in modo da poter crescere e svilupparsi in modo sano e resiliente. Pensateci: il futuro della nostra società dipende dalla salute mentale dei nostri bambini.