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Allarme farmaci falsi: africa sub-sahariana in crisi sanitaria

Un quarto dei farmaci è di scarsa qualità o contraffatto, con conseguenze devastanti per la salute pubblica e un aumento preoccupante della dipendenza da oppioidi. Scopri cosa sta succedendo e come l'Agenzia Africana dei Medicinali (AMA) sta reagendo.
  • Il 22% dei farmaci in Africa sub-sahariana è di scarsa qualità.
  • Oltre 7.500 campioni analizzati, 1.639 non conformi.
  • Malawi ha un tasso dell'88,4% di farmaci non conformi.
  • L'UNODC stima 500.000 vittime annue per farmaci nocivi.
  • Aumenta la dipendenza da oppioidi come tramadolo e codeina.

La quantità significativa di farmaci commercializzati nell’Africa sub-sahariana si è rivelata allarmante: circa un quarto presenta qualità scadente o risulta falsificata. Questo fenomeno desta serie preoccupazioni riguardo alla salute collettiva del continente. Secondo un’indagine effettuata dal Taylor & Francis Group, che ha analizzato ben 27 studi realizzati in vari stati africani tra il 2014 e il 2024, si è constatato che ben il 22% dei medicinali esaminati non rispetta i requisiti qualitativi necessari. Tale realtà compromette non solo la sicurezza degli individui ma anche gli sforzi volti a migliorare le condizioni sanitarie della regione.

La portata del problema

L’analisi condotta ha preso in considerazione oltre 7.500 campioni di medicamenti, portando all’identificazione di ben 1.639 articoli non conformi. È interessante notare che le percentuali si differenziano significativamente a seconda della nazione: per esempio, il Gabon presenta una prevalenza minima (0,5%) rispetto al Malawi che mostra un allarmante tasso dell’88,4%, seguiti dal Ghana e dal Togo, entrambi al 75%. I farmaci maggiormente soggetti a contraffazione o scarsa qualità includono antibiotici, antimalarici, così come antielmintici e antiprotozoici; ciò rappresenta un serio ostacolo nella lotta contro le malattie infettive che affliggono ampie zone dell’Africa.

Le cause e le conseguenze

Il fenomeno della circolazione di farmaci contraffatti si deve a molteplici motivazioni: una regolamentazione carente nel settore farmaceutico, l’espansione del libero commercio, lacune nella registrazione dei prodotti, nonché un’imponente richiesta di medicinali accompagnata da criteri d’importazione insufficientemente rigorosi. Claudia Martínez della Access to Medicine Foundation ha evidenziato come l’assunzione di farmaci poco efficaci o fraudolenti possa condurre a esiti terapeutici sfavorevoli fino alla manifestazione di sventurate perdite umane. L’UNODC stima che tali sostanze nocive producano circa 500.000 vittime annue nelle regioni sub-sahariane dell’Africa.

La crisi degli oppioidi in Africa occidentale

La questione dei farmaci falsificati non è l’unico grave problema che affligge l’Africa occidentale; il continente si trova ora ad affrontare una marcata crisi degli oppioidi, caratterizzata da un’impennata nell’assunzione di antidolorifici quali il tramadolo e la codeina. Queste molecole sono divenute particolarmente gettonate tra i giovani e coloro che vivono in condizioni economicamente svantaggiose grazie alla loro accessibilità economica rispetto ad altre sostanze stupefacenti. Nonostante le loro origini terapeutiche, il tramadolo viene impiegato sia per scopi ludici sia per incrementare lo stato di allerta mentale; questa prassi ha persino attirato l’attenzione di gruppi radicali come Boko Haram. È cruciale sottolineare che un uso continuativo di tali composti farmacologici può condurre a gravi problemi come la dipendenza o l’insufficienza epatica.

L’Agenzia africana dei medicinali (AMA)

In risposta alle suddette difficoltà, è stata creata dall’Unione Africana l’Agenzia Africana dei Medicinali (AMA). Questa agenzia si propone di armonizzare le norme legislative, incoraggiare gli investimenti nel settore della ricerca e sviluppo a livello regionale e elevare gli standard per il controllo della qualità dei prodotti farmacologici. Attraverso tali azioni, la missione dell’AMA è quella di assicurare che il continente africano non debba più rimanere vulnerabile all’assalto delle nazioni economicamente più forti durante le crisi sanitarie e favorisca la produzione interna nel campo farmaceutico.

Un futuro più sano per l’Africa: La necessità di un impegno collettivo

L’analisi della situazione presenta chiaramente una seria crisi sanitaria che esige interventi rapidi e armonizzati. Il fenomeno dei farmaci contraffatti o obsoleti, associato all’aumento preoccupante della dipendenza dagli oppioidi, rappresenta una minaccia diretta per la salute collettiva di milioni nel continente africano. È imperativo che gli stati africani adottino misure più incisive riguardo alle normative vigenti, affinché si intensifichino i controlli ai valichi doganali mentre si favorisca la tracciabilità delle sostanze medicinali. Parallelamente a ciò, è imprescindibile mobilitare sforzi globali a sostegno dell’AMA, così da incoraggiare lo sviluppo dell’industria farmaceutica locale con lo scopo finale di assicurare a tutti l’accesso a medicinali sia sicuri sia efficaci.

Nozione base di psicologia cognitiva:L’azione dell’effetto placebo evidenzia quanto profonde siano le ripercussioni delle aspettative personali sulla percezione del dolore insieme all’efficacia dei trattamenti ricevuti. In effetti, anche in presenza di un medicinale privo d’effetto reale, quando nutriamo fiducia nella sua capacità terapeutica, potremmo comunque osservare un alleviamento nei sintomi avvertiti.
<nozione avanzata di psicologia cognitiva:Sempre nell’ambito dell’analisi cognitiva e psicologica convergente,

la teoria correlativa relativa alla dissonanza cognitiva si concentra sull’incessante ricerca da parte degli individui di equilibrare eventuale incoerenza fra le loro convinzioni interne e il comportamento esternato.

. Nell’ambito della crisi farmacologica che affligge il continente africano, è possibile notare come le persone giustifichino l’assunzione di medicinali la cui origine appare incerta. Questa logica porta a una riduzione percepita dei rischi connessi all’uso di tali sostanze, contribuendo così ad alleviare quella dissonanza interna fra il bisogno urgente di ricevere cure e la coscienza riguardo alla potenziale nocività degli stessi rimedi.
Consideriamo un momento: quante volte presupponiamo senza riserve che i medicamenti assunti siano privi di rischio e abbiano un’efficacia comprovata? Quali passi possiamo intraprendere – sia come singoli individui che in veste collettiva – al fine di assicurare a tutti l’accesso a farmaci qualificati ed evitare il sorgere dello sfruttamento dei più fragili nonché delle insidie legate alla disinformazione?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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