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- Ornella Vanoni assume psicofarmaci da anni per gestire la depressione.
- Ricorda il padre che assumeva ansiolitici, segnandola profondamente.
- Si è sottoposta a chirurgia plastica in America per una cicatrice.
Oggi, 1° maggio 2025, Ornella Vanoni, figura simbolo della musica italiana, ritorna al centro dell’attenzione mediatica, affrontando argomenti intimi quali la depressione, l’impiego di farmaci psicotropi e le complessità della sua esistenza, sia sul piano personale che artistico. In svariate interviste concesse, la Vanoni, prossima a compiere novant’anni, ha condiviso profonde considerazioni sul suo percorso di vita, costellato di successi notevoli ma anche di periodi bui.
La confessione sulla depressione e l’uso di psicofarmaci
La Vanoni ha sempre manifestato le proprie debolezze, e in queste recenti esternazioni ha parlato apertamente della sua battaglia contro la depressione, condizione che ha dovuto affrontare diverse volte durante la sua vita. Ha confidato di essersi fatta ricoverare in passato e di assumere psicofarmaci da anni, sottolineando l’importanza di non interrompere mai tali terapie per coloro che sono inclini alla depressione. “Gli psicofarmaci non bisogna mai abbandonarli se sei una persona che tende alla depressione“, ha affermato, mettendo in risalto come tali farmaci le consentano di “scivolare nella tristezza, non sprofondare nella depressione“. L’artista ha inoltre esortato tutti a parlare apertamente dei propri problemi di salute mentale e a cercare aiuto, specialmente i giovani.
La depressione, secondo la Vanoni, potrebbe avere una radice genetica, considerando che anche suo padre ne soffriva. Ricorda come lui assumesse ansiolitici e avesse difficoltà a gestire le sue giornate, un’esperienza che l’ha profondamente segnata. La cantante ha espresso il desiderio di aver potuto aiutare suo padre, ma all’epoca non possedeva gli strumenti necessari per farlo.
Un’esistenza tra luci e ombre
Ornella Vanoni descrive la sua vita come un’onda, un’alternanza di momenti gioiosi e dolorosi. Ha ricordato la sua infanzia, trascorsa in collegio in Francia e in Inghilterra, e una cicatrice sotto il collo che le provocava grande imbarazzo. Ha rivelato di essersi sottoposta a un intervento di chirurgia plastica in America per correggerla.
Nel suo libro “Vincente o perdente”, scritto con Pacifico, la Vanoni offre un ritratto di sé come una donna “ardente, fragile e piena di tenerezza, che si cela dietro un temperamento irascibile, una distaccata eleganza e un umorismo tagliente”.

Amore, arte e rimpianti
La vita sentimentale di Ornella Vanoni è stata ricca di eventi e di sofferenze. Ha parlato del suo rapporto con Giorgio Strehler, il quale inizialmente non la riteneva adatta al palcoscenico a causa della sua vulnerabilità. La Vanoni ha ammesso di aver “violentato” la sua natura introversa e la sua timidezza per affermarsi come artista. Ha descritto il suo rapporto con Strehler come una “vita smisurata”, fatta di sperimentazioni erotiche e uso di droghe.
Un altro grande amore della sua vita è stato Gino Paoli. La Vanoni ha definito il loro amore come “sofferenza, patimento, mancanza, sensazione di urgenza permanente“. La loro storia è finita a causa della decisione di non avere un figlio insieme.
Il suo rammarico più grande è di non aver potuto dedicare a suo figlio Cristiano, frutto dell’unione con l’impresario teatrale Lucio Ardenzi, tutte le attenzioni che avrebbe desiderato.
Uno sguardo al futuro e alla morte
Nonostante le difficoltà, Ornella Vanoni continua a cantare e a fare televisione. Apprezza il lavoro di Fabio Fazio, definendolo una persona perbene e sottolineando come la sua trasmissione sia un’oasi di tranquillità nel panorama televisivo italiano.
La Vanoni ha anche parlato della morte, un argomento che non la spaventa. Ha rivelato di aver già organizzato il suo funerale e di aver chiesto al trombettista Paolo Fresu di suonare alle sue esequie. Immagina l’aldilà come un’energia che rimane in circolo, senza angeli che cantano. Ha escluso l’inferno a causa della sua pressione bassa, che non le permetterebbe di sopportare il caldo.
La resilienza di un’artista senza tempo
Ornella Vanoni è un’artista che ha saputo reinventarsi nel corso degli anni, mantenendo sempre intatta la sua autenticità e la sua capacità di emozionare il pubblico. La sua apertura sulla depressione e l’uso di psicofarmaci è un atto di coraggio che può aiutare a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema ancora troppo spesso stigmatizzato. La sua storia è un esempio di resilienza e di forza d’animo, una testimonianza di come sia possibile superare i momenti difficili e continuare a vivere con passione e intensità.