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Salute mentale giovanile: l’onda lunga del covid-19

Dopo la pandemia, i disturbi mentali tra i giovani sono in aumento: scopri i dati allarmanti e le strategie per affrontare questa emergenza silenziosa.
  • 1 adolescente su 7 soffre di disturbi mentali globalmente.
  • In Europa, oltre 11 milioni di minori hanno problemi di salute mentale.
  • Aumento del 500% delle consulenze neuropsichiatriche al Bambino Gesù.
  • Ospedalizzazioni per disturbi psichici al Gaslini: da 72 a 270.
  • Dal 46% al 73%, crescita delle pazienti donne ricoverate.
  • Dopo l'emergenza, accessi al pronto soccorso aumentati del 40%.

L’Eredità Silenziosa della Pandemia: Una Crisi di Salute Mentale Giovanile

La salute mentale, nel 2025, continua a essere un tema critico, specialmente tra i giovani, nonostante i progressi compiuti. La vergogna, la pressione sociale e la sottovalutazione del problema contribuiscono a un clima di ignoranza e inconsapevolezza. La pandemia di COVID-19 ha esacerbato questa situazione, già precaria.

A livello globale, circa 1 adolescente su 7 (tra i 10 e i 19 anni) soffre di un disturbo mentale diagnosticato. In Europa, si contano oltre 11 milioni di minori con problemi di salute mentale. In Italia, le cifre si attestano intorno ai 2 milioni, quasi un quarto del totale europeo. Il professor Stefano Vicari ha evidenziato un aumento del 500% delle consulenze neuropsichiatriche presso il pronto soccorso dell’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” negli ultimi 10 anni, con un’impennata successiva alla pandemia.

L’ospedale pediatrico genovese “Gaslini” ha assistito a una crescita vertiginosa dei pazienti adolescenti ospedalizzati per disturbi psichici, passando da 72 nel 2019 a 270 nel 2022.

Particolarmente allarmante è la crescita delle pazienti donne, che sono passate dal 46% al 73% del totale dei ricoveri.

Nel 2022, il numero di ragazze adolescenti che si sono rivolte a specialisti per problemi psichiatrici è stato quasi tre volte superiore a quello dei ragazzi.

Questi dati sono allarmanti, soprattutto in un paese dove i giovani sono spesso trascurati. Nonostante la disoccupazione sia ai minimi termini (5,7% a novembre 2024), i giovani rappresentano quasi il 20% dei cittadini senza lavoro. La difficoltà nel costruirsi una vita, unita a salari bassi e a una narrazione negativa sulle nuove generazioni, aggrava ulteriormente la situazione.

L’Impatto del COVID-19: Depressione e Disagio Psicologico

Uno studio della Fondazione Italia in Salute ha rilevato un aumento degli episodi di depressione tra i giovani dall’inizio della pandemia. Il 16,5% degli italiani lamenta sintomi di ansia e depressione, causati dalla paura del virus e dalle restrizioni. Questa cifra raddoppia (35%) nella fascia di età tra i 18 e i 25 anni. Ampliando il campo di ricerca a tutte le tipologie di disagi psicologici, la percentuale sale al 40,2% tra i giovani.

I genitori con figli adolescenti sono particolarmente preoccupati, con il 60% che teme le conseguenze della pandemia sui ragazzi. Quasi la metà degli italiani (44%) si sente più agitata e nervosa e ha modificato il proprio stile di vita, riducendo l’attività fisica (44%), dormendo meno (28,8%) e cambiando le abitudini alimentari (25,7%). Le donne sono più colpite dallo stress (56%) rispetto agli uomini (39%), mentre gli uomini tendono a lasciarsi andare a cattive abitudini alimentari e a interrompere l’attività fisica.

Tra il 2011 e il 2021, gli accessi al pronto soccorso di adolescenti bisognosi di assistenza neuropsichiatrica sono passati da 155 a 1.824.

Già prima dell’emergenza sanitaria si contavano 1.059 ingressi annuali, ma la pandemia ha scatenato una vera e propria ondata di disturbi dell’umore, depressione e ansia, con un incremento dei casi di autolesionismo e pensieri suicidi, in particolare tra le ragazze.

Dopo la fine dell’emergenza, gli accessi al pronto soccorso di giovani e giovanissimi sono aumentati del 40%, con il 70% derivante da tentativi di suicidio o autolesionismo.

L’indice di salute mentale, uno strumento utilizzato nell’ambito degli indicatori Bes, ha mostrato un peggioramento tra i giovani (14-19 anni) dopo l’inizio della pandemia, passando da 73,9 nel 2020 a 70,3 nel 2021. Nel 2022 si è registrato un primo miglioramento, ma non è stato ancora riassorbito il calo del 2021. Permangono forti differenze di genere, con le ragazze che mostrano un benessere mentale più compromesso rispetto ai maschi.

Disparità Sociali e Accesso alle Cure

L’aumento delle richieste di aiuto durante la pandemia ha evidenziato carenze nel sistema di risposta, spesso preesistenti all’emergenza COVID-19. Molte famiglie si sono trovate costrette a rivolgersi a privati, aumentando le disuguaglianze.

Un’indagine congiunta di Iss e Agia ha lanciato l’allarme sul pericolo di una stabilizzazione dei disturbi insorti durante la crisi pandemica, evidenziando la rilevanza di garantire l’accesso a strutture sanitarie e servizi specializzati.

I disturbi dell’alimentazione (Da), come anoressia e bulimia, sono stati riscontrati frequentemente durante la pandemia. Una mappatura dell’istituto superiore di sanità ha individuato oltre 100 centri che offrono terapia ambulatoriale specialistica per i disturbi alimentari in Italia. Circa il 13% di questi centri si occupa solo di minori. In Abruzzo e Lombardia, oltre il 30% delle strutture censite è dedicato solo ai minori. In media, circa un terzo delle strutture prevede la possibilità di prima visita gratuita.

Studi epidemiologici condotti a livello internazionale hanno rilevato una maggiore frequenza di disturbi alimentari tra le giovani donne di età compresa tra i 12 e i 25 anni.

In Occidente, si stima una prevalenza dell’anoressia dello 0,2-0,8% e della bulimia di circa il 3%, con un’età di esordio tra i 10 e i 30 anni e un’età media di insorgenza di 17 anni.

L’Onda Lunga della Pandemia e le Sfide Future

I dati provenienti dall’analisi SIP confermano la severità della situazione, con la depressione che si colloca al secondo posto tra le patologie mentali per numero di ospedalizzazioni.

Da marzo 2020 a marzo 2021, i ricoveri per problemi di salute mentale nei minorenni hanno subito un’impennata dell’84% rispetto al periodo antecedente la pandemia.

La depressione è aumentata del 115%, l’ideazione suicidaria del 147% e i disturbi della condotta alimentare del 78%.

Una ricerca francese ha evidenziato un ricorso più frequente dei giovani ai servizi di assistenza psicologica rispetto a quanto accadeva prima dello scoppio della pandemia.

Tra il 2016 e il 2023, il livello di benessere psicologico dei giovani con meno di 34 anni ha registrato un considerevole declino rispetto al periodo pre-pandemico, mentre per gli over 65 è rimasto sostanzialmente stabile.

Verso un Futuro di Cura e Consapevolezza: Un Imperativo Sociale

La crisi di salute mentale giovanile post-pandemica rappresenta una sfida complessa e multifattoriale che richiede un approccio olistico e coordinato. È fondamentale promuovere la consapevolezza, combattere lo stigma e garantire l’accesso a servizi di supporto psicologico e psichiatrico di qualità, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione. Investire nella salute mentale dei giovani significa investire nel futuro della società.

Amici, riflettiamo un attimo. La pandemia ha agito come un catalizzatore, amplificando fragilità preesistenti e creando nuove sfide per la salute mentale dei nostri giovani. Un concetto base della psicologia cognitiva ci ricorda che i nostri pensieri influenzano direttamente le nostre emozioni e i nostri comportamenti. Se i giovani sono bombardati da messaggi negativi, stress e incertezze, è naturale che la loro salute mentale ne risenta.

Ma c’è di più. Un concetto avanzato, come la resilienza psicologica, ci insegna che la capacità di superare le avversità non è innata, ma può essere sviluppata attraverso strategie di coping efficaci, supporto sociale e un ambiente positivo. Incoraggiamo i nostri giovani a coltivare la resilienza, a cercare aiuto quando ne hanno bisogno e a costruire relazioni significative. Solo così potremo affrontare insieme questa sfida e costruire un futuro più sano e felice per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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